Dopo gli annunci di vari competitor, anche Toyota parla di questa tecnologia, imprimendo un'accelerata allo sviluppo dei nuovi accumulatori "made in Japan".
L'affare sta diventando molto importante per il Giappone, che cerca di garantirsi una certa autonomia (da Cina e Corea del Sud) per ciò che concerne le tecnologie riguardanti l'elettrificazione dei veicoli. Non a caso, il Governo locale ha stanziato un quantitativo ingente di fondi per la decarbonizzazione, oltre ad aver garantito supporto per l'approvvigionamento delle materie prime, che arrivano dall'estero.
A livello industriale, molte aziende locali si stanno focalizzando sul settore chimico e quello della componentistica, in maniera tale da garantire una filiera efficiente, chiusa all'interno del paese.
Tra i nomi svettano:
Panasonic (con cui Toyota già collabora) che si occuperà della produzione di accumulatori
Mitsui Mining & Smelting, attualmente dedita all'estrazione mineraria, si occuperà della produzione di elettroliti solidi
Idemitsu Kosan, noto produttore giapponese di prodotti petroliferi, che si occuperà anche dei apparecchiature per la produzione di elettroliti
Sumitomo Chemical, che si occupa della produzione di derivati chimici, garantirà la produzione dei solfuri necessari alla solidificazione degli elettroliti
Della tecnologia che utilizzerà Toyota si sa ancora poco, ma alla base ci sono oltre 1.000 brevetti, che porteranno a sviluppare accumulatori molto densi in termini energetici, quindi più compatti ed in grado di garantire 500 km di autonomia su veicoli di medie dimensioni, oltre a consentire ricariche a potenze molto elevate (10 min per fare 500 km).
Fonte: https://asia.nikkei.com/Business/Technology/Toyota-s-game-changing-solid-state-battery-en-route-for-2021-debut