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Peugeot presenta la nuova 308 SW offrendo 608 litri di bagagliaio nelle versioni a benzina o diesel e 548 l sulla plug-in. Le dimensioni crescono sino a 4,64m di lunghezza di cui 2,73 di passo, quindi circa 27 cm in più rispetto alla hatch che misura 4,37m. Esteticamente risulta molto più dinamica rispetto al modello che sostituisce, ispirandosi al formato visto su 508, e offre un cx di 0,27. Si può equipaggiare con il portellone automatico, dietro al quale troviamo anche un vano bagagli modulabile a due profondità, sedili posteriori ripiegabili in 40/20/40 e 1673 litri totali di volume a sedili abbattuti. La gamma motori offre poche novità: un 1.2 PureTech da 130 cv, un 1.5 BlueHDi da 130 cv e la plug-in con due step di potenza: le HYbrid 180 o HYbrid 225 (1.6 PureTech + motore elettrico). Infografiche: Press Release: Peugeot Topic Spy: ➡️ Peugeot 308 SW III 2022 - Prj. P52 (Spy)
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Ho le foto in anteprima 😁 Infografiche e dettagli tecnici: Press Release: Peugeot Italia Topic Spy: ➡️Peugeot 308 III 2021 - Prj. P51 (Spy)
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La Peugeot 605, l'Alfa 164 e le altre ammiraglie generaliste anni '90: mettiamo in chiaro le cose.
nella discussione ha aggiunto PaoloGTC in Auto Epoca
Buondì. Ho fatto una roba. Alcuni si chiederanno il perché di questo topic, visto che la vettura che ne è protagonista ha avuto un'importanza piuttosto marginale sul nostro mercato, ed anche oggi non è esattamente fra le più ricordate (non per mancanza di motivi validi, ma perché... vabbè non serve spiegarlo). La ragione è questa: tempo fa siamo tornati a parlare della somiglianza fra 605 e 164, e sul momento io stesso mi sono soffermato a mettere alcuni puntini sulle i, dicendo però che la storia meritava di essere studiata meglio, anche perché fortunatamente, rispetto ad altre vetture, le notizie sulla gestazione di quest'ammiraglia Peugeot, se uno sa dove andare a cercarle, non mancano mica. Partendo quindi dal punto 0 che era la somiglianza fra le ammiraglie Alfa e Peugeot di fine anni '80, ed avendo in passato ampiamente illustrato la storia progettuale di quella italiana, ci ritroviamo oggi a dare un'occhiata a quella della rivale francese. Una cosa in comune le due ammiraglie sicuramente l'hanno: una gestazione piuttosto complicata. Anche in questo caso, infatti, è praticamente necessario andare “a prenderla da Adamo ed Eva”, per arrivare poi al punto. Altrimenti non è possibile fare la necessaria chiarezza. Sono riuscito a rimettere insieme parecchi pezzi del puzzle, e ne è uscito un racconto più esteso di quanto immaginassi in principio. Sarò quindi logorroico, e vado subito a citare la fonte principale da cui ho tratto le memorie, nonché alcune immagini, nella speranza di non offendere nessuno e di non creare problemi al forum. D'altra parte, quando si scrive di fatti d'epoca non si può far altro che ispirarsi a chi li ha messi su carta in precedenza. Il testo che leggerete, quindi, per quanto condensato e rimaneggiato, non si basa assolutamente su mie memorie o documentazioni personali, bensì sul volume “Peugeot 605” di Jan P. Norbye, edito da Automobilia nel giugno del 1990 che fa parte di una splendida collana di volumi anni 80-90 dedicati alle vetture se vogliamo più “normali” e alle loro fasi di progettazione. Ripeto, spero di non creare malumori o fare danni nei confronti di nessuno, citando questo scritto e le sue immagini. In caso contrario, rimuoverò prontamente il tutto con l'aiuto dei moderatori. Non ho alcun merito riguardo ciò che vado a raccontare, semplicemente trarre spunto da un libro è l'unica maniera per riscrivere oggi una storia vecchia di oltre 25 anni. Dunque dunque: 605 faceva parte di un programma di cooperazione fra le due Case francesi Peugeot e Citroen. In tale programma, il modello Peugeot era contraddistinto dalla sigla Z.6 e quello Citroen (che sarebbe poi diventato la XM) aveva la sigla Y.30. Il tempo per sviluppare tali modelli, dal tavolo da disegno alla linea di assemblaggio, fu di cinque anni. Però... però però però. Come nel caso dell'Alfona, c'è anche qui un “prima”. E ci tocca andare proprio a quel 1981 in cui anche ad Arese, coincidenza, stavano succedendo alcune cose che avrebbero avuto parecchia influenza su ciò che avremmo visto su strada nel 1987. La situazione finanziaria e di gamma che aveva infatti Peugeot nel 1981, sono parte integrante degli accadimenti che faranno poi da sfondo alla nascita della 605. Peugeot-Talbot aveva non una ma ben due auto sul mercato, nella fascia alta: la 604, che era stata presentata nell'estate del 1975, e l'indimenticabile Tagora, che era nata da pochi mesi, nel settembre del 1980. Appena sotto di esse, la terza vettura importante come dimensioni, la 505 che era nata nella primavera del 1979. Con la 604, Peugeot aveva commesso un errore: quello di proporre una vettura grande e potente, dal prezzo medio, che probabilmente usciva da quello che era il suo contesto di mercato. Col V6 da 2.7 litri si aggiungeva ad una gamma in cui la berlina più cara (al lancio del 1975) era la 504, modello che aveva visto nelle sue varianti coupè e cabriolet le uniche concessioni della Casa del Leone al mercato delle vetture di prestigio, valorizzate dal V6 e da disegno e costruzione Pininfarina. 604 era la più grossa vettura mai prodotta dalla Peugeot sin dagli anni Venti: costruita su un passo di 2.80 metri e con una lunghezza di 4.72, pesava 1455 kg. Le caratteristiche tecniche erano piuttosto avanzate, ma il design (frutto di un progetto a più mani con Pininfarina) le dava un'aria piuttosto datata. Aggiungiamoci poi la sempre presente, quando si parla di vetture sfigate, crisi petrolifera, e la frittata è fatta. Quando gli arabi chiusero i rubinetti, verso la fine del 1973, la progettazione della 604 era terminata e non si potevano apportare modifiche importanti se non attraverso quello che spesso si definisce un “bagno di sangue”. Andò quindi a finire che la 604 arrivò sul mercato nel momento peggiore, totalizzando (per fare un esempio) circa 95.000 esemplari prodotti nel periodo 1975-78, che pochi potrebbero non sembrare al primo impatto, ma vanno confrontati con i 300.000 esemplari di 504 prodotti nello stesso periodo. I risultati furono deludenti e di conseguenza anche il motore V8 da 3.2 litri che Peugeot teneva in serbo per una versione performante della 604 fu messo in soffitta. Nacque invece una 604TI con maggior potenza, che fu affiancata nella primavera del 1979 da una turbodiesel alimentata dal quattro cilindri 2.3 litri siglato XD2S, ma tutto ciò non fu sufficiente ad incrementare le vendite. L'Europa attraversava in quel periodo una seconda crisi energetica ed il mercato delle ammiraglie era in una fase di serio declino, che sarebbe durata per altri cinque anni. Invecchiando mese dopo mese, la 604 continuò a perdere quota, con la produzione che scese a 5.700 unità nel 1982 per crollare poi a 3.500 l'anno successivo. Nel 1979 però c'era in Peugeot un giovane e coraggioso presidente, tale Jean-Paul Parayre, che pensava di sostituire la 604 con la Tagora (per la serie “dalla padella alla brace”). Tagora era figlia di un progetto siglato C-9 che era stato avviato nel lontano 1970 (quando fai le cose con calma, vengon sempre fuori bene) al Centro Tecnico Europeo della Chrysler (vicino a Coventry) e che era finito in mano a Peugeot quando essa aveva rilevato la Chrysler francese, inglese e spagnola nel 1978. Tagora dalla progettazione divisa in due: design e progetto della scocca vennero effettuati in Inghilterra, mentre telaio e propulsore nacquero a Poissy nell'impianto che un tempo era stato Simca. Quando Peugeot decise di utilizzare la vettura C-9 per rientrare nella fascia alta del mercato, essa venne riprogettata in modo da poter utilizzare il retrotreno della 505 al posto di quello progettato dagli ingegneri Chrysler, e le sospensioni anteriori McPherson della 604 invece dei doppi bracci ad “A” preparati in precedenza, ma fu mantenuto il motore Chrysler, solo aumentato di cubatura fino a raggiungere i 2.2 litri. Tagora venne proposta anche con motori V6 e turbodiesel, ma ricevette come sappiamo un'accoglienza fredda dal pubblico, per non dire gelida. Inoltre, spulciando i dati relativi all'assistenza tecnica dei tempi, si notava che la vettura era affetta da problemi di affidabilità di non facile risoluzione. Parayre a quel punto si rese conto che sarebbe stato meglio accantonarla e proseguire con l'aggiornamento della 604, ma la verità era che lui stesso, oltre a tutti coloro che stavano al suo fianco, sapeva bene che la cosa migliore era accantonarle entrambe e ripartire da zero. Peugeot in quel momento aveva in casa il progetto di una vettura di classe superiore, codice H.9, che veniva definita in gergo una “anti-Mercedes” e che prevedeva come optional il motore V8 da 3.2 litri che tornava a farsi vivo, ma la Casa aveva iniziato a registrare cospicue perdite di bilancio. La situazione era quindi rischiosa e la scelta di sviluppare la H.9 fu accantonata sperando in giorni migliori. Nel 1983 la Peugeot SA dichiarò una perdita netta di 8 miliardi di franchi. Roland Peugeot ed i suoi consiglieri si resero conto di aver lasciato troppa libertà a Parayre, che secondo loro aveva gestito la fabbrica in modo piuttosto personale, e per questo gli misero accanto Jacques Calvet, per tenerlo a bada. Calvet era un ex-funzionario di Stato nonché ex-banchiere (il Partito Socialista lo aveva appena estromesso dalla carica di Presidente della Banque Nationale di Paris), e fu inserito nell'organigramma aziendale in maniera piuttosto anomala e decentrata rispetto alle normali gerarchie. Dopo alcuni mesi fu messo a capo della Peugeot Divisione Automobili, occupando lo stesso ruolo che aveva Jean Baratte nella gestione Citroen. Non tutta la gestione Parayre fu però avventata e criticabile: occorre dargli onore e credito per aver spinto con tutte le sue forze il programma 205 che sappiamo bene cosa significò per la Casa francese. Tuttavia, egli fu incolpato di essere il responsabile delle gravi perdite finanziarie che gravavano sugli ex-stabilimenti Chrysler, e da lì in poi non ebbe vita facile anche a causa della personalità di Calvet che ne minava l'autorità. Il tutto si concluse con le sue dimissioni, nel settembre del 1984. Calvet divenne amministratore delegato del Gruppo e nel 1985 la casa del Leone tornò in attivo. La produzione delle due vetture d'alta gamma venne interrotta (prima quella della Tagora, poi quella della 604). Nel frattempo la 205 era diventata il modello più venduto, ma i guadagni maggiori si facevano con la vendita delle 505. La 505 era in pratica una 504 rivisitata sotto il profilo stilistico: una mossa azzeccata perché con il contributo di Pininfarina, Peugeot si era dotata di una vettura di prezzo medio con un look completamente diverso, il tutto con investimenti tutto sommato contenuti. Di proporzioni classiche, aveva comunque un aspetto elegante e moderno. Rispetto alla 504 era stata perfezionata nell'aerodinamica, nell'insonorizzazione e nella tenuta di strada. Alla sua nascita le rivali più serie erano la Renault 20 TS, la Ford Granada, l'Opel Rekord, l'Audi 100, la Volvo 244 e.... la Fiat Argenta (capirai che paura....). Inserita tra 504 e 604 nel 1979, non sostituì immediatamente la prima delle due, che rimase in produzione nella sola versione con motore 1.8 e assale posteriore rigido. Le sue vendite tuttavia furono lente a decollare, forse perché la 504 si vendeva ancora parecchio. Col tempo, comunque, la 505 dimostrò di avere una buona tenuta sul mercato. Nel 1985 lo stabilimento di Sochaux ne sfornava ancora oltre 530 esemplari al giorno, e tra l'aprile del 1979 ed il giugno del 1985 ne furono costruite ben 845.000. In quella prima metà degli anni '80, comunque era evidente che sarebbe stato necessario trovarle un'erede. Le sue vendite erano minacciate da quella che si chiamava Renault 25, ed i vertici Peugeot avevano già deciso che la parte medio-alta della gamma sarebbe stata presidiata da due modelli. Al livello inferiore si sarebbe posizionata la D.60 (che abbiamo poi conosciuto come 405) e in quella superiore il progetto H.2, che avrebbe sostituito la 505 oltre a coprire il vuoto lasciato dalla 604 (non distante da quanto fece Alfa con 164 che coprì il vuoto di 90 e quello della 6). La progettazione della piccola, la D.60, ebbe inizio il 15 ottobre del 1982, ed il disegno della carrozzeria, definito dalla Casa stessa “con forti connotazioni Pininfarina” terminò nel maggio del 1984. E qui interrompo il racconto, per arrivare al punto che avevo sottolineato tempo fa. E' la 405 la Peugeot a nascere in tempi “più o meno” allineati a quelli della 164, e se il carrozziere torinese deve essere “incolpato” di aver disegnato due vetture simili, il confronto va fatto tra l'Alfa e la media Peugeot, non con la grande. In questo momento la 605 non è affatto una realtà. Tanto che alla fine, l'onore di aver mostrato al pubblico un certo design andrebbe alla Peugeot, che arriva sul mercato prima dell'Alfa, ma sappiamo che dietro le quinte questi discorsi valgono poco. Ma torniamo alla storia: 405 disegnata e congelata nel 1984, su pianale di derivazione Citroen BX. Con l'obbiettivo di entrare nella fascia di mercato della 305 giocando un poco al rialzo, ebbe una buona accoglienza sia in Francia che in Europa, mentre le cose le andarono parecchio male in America (eh si, non tutti ricordano che la 405 fu proposta anche “di là”), essenzialmente per due motivi: il primo fu che la Casa non ebbe le capacità di presentare la vettura al pubblico americano nel modo adeguato, ed il secondo, il più importante, fu che la media Peugeot si trovò nel bel mezzo di un mercato in cui la guerra fra le cinque più importanti Case giapponesi era già iniziata. Passando alla sorella maggiore, la H.2, essa nell'immaginario degli uomini Peugeot era in pratica un ridimensionamento di quella grande H.9 che era stata accantonata anni prima, nel periodo difficile. L'idea rimaneva quella di attaccare Mercedes dal basso, ma a quel punto c'era di mezzo anche la Citroen perché la sua CX (datata 1974) era ormai anzianotta. Ottimo si rivelava in quel frangente il progetto del pianale di H.2, impostato con l'idea di una grande versatilità che avrebbe permesso di avere due modelli con due differenti tipi di trazione, anteriore e posteriore. Se era impensabile infatti che Citroen realizzasse una nuova ammiraglia mettendo da parte la trazione anteriore, era altrettanto certo per gli uomini Peugeot che la nuova “grande”, spaziosa e ben dimensionata, dotata anche di motore 3 litri, avrebbe dovuto spingere con le ruote posteriori. Vedere, col senno di poi, che la 605 arrivò sul mercato con la trazione anteriore, ci fa pensare che le idee degli uomini Peugeot non siano sopravvissute a quella lotta rappresentata dalle mille discussioni che si fanno all'interno di un'azienda prima di decidere come impostare un nuovo modello. Fu in questa fase di processo dialettico che la H.2 si trasformò nel progetto Z.6, che poi noi abbiamo conosciuto come Peugeot 605. Da H.2 a Z.6, quindi: fatti alcuni cenni riguardo la gestazione di 405, ritorniamo al 1983 ora per vedere le prime mosse dell'evoluzione progettuale della “grande”. A quei tempi, nessuno sarebbe stato in grado di prevedere cosa sarebbe stato il mercato nella fascia più alta, nel 1990. Per Peugeot era quindi una scommessa puntare, come si pensava, molto più in alto della 505. La variazione prevista, per quanto riguardava peso e dimensioni, non doveva superare il 12 per cento, ma per quanto riguarda le prestazioni, si voleva che la H.2 avesse in dote potenze superiori anche del 200 per cento rispetto alla 505. Una vettura importante, quindi, il cui prezzo avrebbe subito una decisa impennata rispetto a quello della vettura in listino a quei tempi. Così ricordava Michel Forichon, responsabile dell'Ingegneria di Progettazione del gruppo Peugeot: “Volevamo un'automobile che avesse una base di tecnologie avanzate e fosse percepita dal pubblico come un modello di classe superiore, invece di partire da una vettura di classe media e perfezionarla successivamente fino al punto che potesse reggere il confronto con le altre vetture di classe superiore.” Quando l'auto prese forma, le ambizioni in Peugeot crebbero ancora: fu abbandonata l'idea di preparare una vettura che consentisse alla Peugeot di riconquistare la sua posizione nella fascia delle ammiraglie e si decise di puntare senza se e senza ma ai vertici del mercato. “La migliore soluzione è a malapena sufficiente” divenne lo slogan per le persone a capo dei vari settori del progetto, e l'ossessione per l'eccellenza qualitativa divenne un chiodo fisso per tutti coloro che erano impegnati nella creazione e nello sviluppo della vettura. Gli avvenimenti successivi dimostrarono che avevano ragione a puntare in alto: la 605 arrivò in un momento in cui il suo segmento di mercato era effervescente. Era la fine del 1989 e due anni prima tale fascia di mercato aveva fatto registrare un boom delle vendite. A lato di questa considerazione, è necessario farne una seconda che guarda ciò che stava accadendo all'interno di Peugeot, riguardo le tipologie di prodotto e le loro comunanze. Facendo un passo indietro, ai tempi in cui s'era iniziato a disegnare la 205, l'idea industriale era stata quella di dare la massima priorità al rinnovamento dei modelli prodotti in grandi volumi, mentre si era preferito sospendere la produzione di quelli marginali. Le versioni “speciali”, infatti, erano state affidate a Heuliez (ambulanze), Chausson (furgoni) e Dangel (4 ruote motrici). Questo perché... nel 1980 il gruppo Peugeot produceva 10 linee completamente diverse di auto, senza componenti standardizzati, e aveva otto motori completamente diversi fra loro (alcuni dei quali forniti a loro volta con diverse dimensioni e comprendenti, in alcuni casi, anche il diesel). Al lancio di 605 le linee di auto erano nove ed i motori sette. Sul piano dei numeri non sembrava un grosso passo avanti nella standardizzazione, ma quello che i numeri non dicevano era che l'impiego dei componenti comuni si era imposto a tal punto da stravolgere completamente la struttura industriale del Gruppo. Avendo quindi in casa lo sviluppo delle nuove “grandi” Peugeot e Citroen, la tentazione di abbinare l'erede di CX (ricordiamo, Y.30-XM) alla H.2 era irresistibile per i vertici aziendali. Entrambe le case avevano ovviamente nel cassetto delle idee per le nuove vetture, ed assieme a loro dovevano risolvere i problemi di sviluppo dati dalla voglia di arricchire i nuovi modelli incrociata con l'inadeguatezza delle basi su cui erano costruiti quelli a listino in quel periodo. Per dirne un paio, Peugeot voleva mettere da parte lo chassis della 505, ormai inadeguato, e Citroen desiderava fare altrettanto con la struttura della CX, inadatta ad ospitare il V6 che sicuramente la nuova ammiraglia del double chevron avrebbe dovuto avere per giocarsela ad armi pari sul mercato europeo. L'attività di progettazione comune ebbe quindi inizio, e nel settembre del 1984 i Centri Stile Peugeot e Citroen (insieme ai loro consulenti ITALIANI) ricevettero l'ok per andare avanti con le proposte stilistiche. I disegni in scala 1:1 furono completati per entrambe le marche in quattro mesi, tenendo conto anche di possibili versioni a quattro ruote motrici. Facciamo un altro punto della situazione. Settembre 1984, iniziano i lavori. Riassumendo, 164 esiste già, 405 pure, 605 inizia il suo cammino progettuale in questo momento. Fine prima parte.- 181 risposte
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Il boss per l'Europa di Fiat Professional ha fatto un'intervista con OmniFurgone, la testata di Motor1 che si occupa di veicoli commerciali, e ha confermato il nuovo Doblò per la fine del prossimo anno, in concomitanza con l'Euro 6D (che per i commerciali va in vigore un anno più tardi), anzi, ha detto testualmente che ci vogliono circa due anni ancora, immagino (spero) per le prime consegne. Inoltre ha confermato che sono intenzionati a lanciare un pick-up "medio" Ram che sostituisca anche il Fullback in EU, ma che non è un progetto a brevissimo termine, e si è parlato del nuovo Strada, che non arriverà in Europa. Infine si è anche parlato del 40° anniversario del Ducato per prossimo anno, ma non ho capito se dobbiamo aspettarci qualche aggiornamento in quella occasione o meno. Se vi interessa c'è il video dell'intervista: https://www.omnifurgone.it/news/423263/novita-incentivi-piani-fiat-professional-futuro/ P.S. ho postato qui visto che sono modelli nuovi Fiat anche in versione passeggeri, va bene uguale o dovevo aprire un topic nella sezione dei commerciali?
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Peugeot presenta la nuova 408 portando in gamma un nuovo formato carrozzeria e riportando in auge il numero 4, assente ormai da diversi anni. Derivata da 308 e parente stretta di C5 X, nasce quindi su piattaforma EMP2 e misura 4690mm di lunghezza con 2787mm di passo (praticamente come la cugina Citroen). Tra i motori figurano soltanto un benzina, d'ingresso, 1.2 PureTech da 130 cv con cambio automatico a 8 rapporti e due plug-in dotati del 1.6 PureTech + motore elettrico in due step di potenza (Hybrid 180 e Hybrid 225). Gli interni sono uguali a quelli visti su 308, con l'i-Cockpit che la fa da padrone ed uno schermo centrale per l'infotainment da 10''. Tra gli optional troviamo gli interni in pelle Nappa, tetto panoramico, impianto audio da 690W firmato Focal ed un pack di sistemi di assistenza alla guida, il Drive Assist 2.0, che però non sarà disponibile sin dal lancio. Infografiche: Press Release: Peugeot Italia Topic Spy: ▶️ Peugeot 408 2023 - Prj. P54 (Spy) Che bel lavoro! Bravi!
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Aggiornato al 01/03/2022 2022 • Prj. P54 ~ 408 ➡️ SPY TOPIC 2023 • Prj. P64 ~ 3008 III ➡️ SPY TOPIC • Prj. P74 ~ 5008 III ➡️ RUMOR TOPIC
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Peugeot Boxer / e-Boxer 2024
nella discussione ha aggiunto Beckervdo in Veicoli Commerciali-Industriali e Ricreazionali
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Press Release 2022: Cartella stampa ed ulteriori foto: http://it-media.peugeot.com/it/nuovo-peugeot-rifter secondo me il migliore del trio.
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Arriva in Cina la terza generazione della 408. La vettura non è altro che un pesante restyling della seconda generazione. Dimensioni 4750/1820/1488 mm. Passo 2730 mm. Non ha nulla a che fare con la 408 europea che sarà un crossover-coupè Si attende un comunicato Topic Spy: ▶️ [CHN] Peugeot 408 2022 - Prj. T93RR (Spy) Confronto con la vecchia serie (che è diventata la Dongfeng Fukang ES600 EV)
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Giusto qualche giorno prima di ufficializzare il suo passaggio alla Régie, Vidal ha rilasciato qualche info sulla strada che Peugeot vorrebbe intraprendere con la terza generazione del 5008, codice progetto P74. Dati i cambi, il condizionale è d’obbligo, ma l’idea sarebbe di differenziarla maggiormente dalla futura 3008 (P64) e renderla più votata alla praticità rispetto a quella attualmente in commercio. Lo stile, pertanto, potrebbe essere più squadrato ma comunque non noioso. Cito testualmente Vidal: [...]That may lead us for the next generation of 5008 to go even more square and find a way to make it sexy.”When I say square in relation to the 5008, it shouldn’t be a boring square. There’s a place, for sure, to make it more practical and then generate a design that is still amazing but not through dynamism. It’s another kind of sexy. Inoltre, come anticipato nel thread di 308 (P51), dovrebbe nascere su piattaforma EVMP, che renderà possibile l’elettrificazione totale del modello.
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Le regole sono in continua evoluzione ...., anche perche' i standard sono sempre piu' rigidi..., io mi sono chiesto e credo come in tanti .., ma dopo l'Euro 6......!??? Il nuovo inedito motore BlueHDi 130 S&S a quattro cilindri è stato realizzato con una progettazione al 100% digitale. Per questo nuovo motore Groupe PSA ha depositato circa 200 nuovi brevetti.Con prestazioni che si avvicinano a quelle dei motori di cilindrata superiore (motori 2.0), questo nuovo BlueHDi 130 S&S guadagna dieci cavalli rispetto al BlueHDi 120 S&S che sostituisce. La potenza è mantenuta ad alto regime grazie alla nuova testata a 16 valvole, che offre sensazioni di guida simili a quelle dei motori benzina. Non solo più potente, ma anche più efficiente. La riduzione dei consumi è di circa il 4 – 6% rispetto al BlueHDi 120 S&S, grazie alla diminuzione della cilindrata, ad un nuovo scambiatore ad alta efficienza e ad un sistema di combustione inedito dalla geometria brevettata (geometria dei pistoni della Peugeot 908 vincitrice della 24 Ore di Le Mans). Inaugurato sul nuovo motore BlueHDi 130 S&S, il sistema di antinquinamento subisce un’evoluzione per rispettare, con 3 anni di anticipo, il futuro fattore di conformità degli NOx (ossidi di azoto) di 1,5, in vigore nel 2020. Questo sistema tratta le emissioni alla fonte e allo scarico. Grazie ad un posizionamento ed un’architettura innovativa, l’efficacia del trattamento degli NOx è migliorata ed il consumo di carburante è ottimizzato. Il sistema di antinquinamento è più compatto perché raggruppa in un unico insieme il catalizzatore, la SCR (Selective Catalytic Reduction) e la SCR sul FAP. I sistemi di assistenza alla guida offrono sicurezza e confort ottimizzati per gli utilizzatori ma anche una riduzione dei consumi, in particolare con il free wheeling (ritorno del motore al minimo con disaccoppiamento del cambio ad ogni rilascio del pedale dell’acceleratore, per velocità comprese tra 20 e 130 km/h) con il nuovo cambio automatico EAT8. Il nuovo motore BlueHDi 130 S&S registra una diminuzione dei consumi globali tra il 4 e il 6% rispetto all’1.6 BlueHDi 120 S&S, grazie a un migliore rendimento motore con: – Riduzione della cilindrata e degli attriti – Nuovo sistema di combustione a geometria brevettata (geometria del pistone della Peugeot 908 vincitrice della 24 ore di Le Mans) – Aumento del ricircolo dei gas di scarico (EGR) grazie a un raffreddamento accresciuto (scambiatore altamente efficace) Nuovo motore 1.5 BlueHDi 130 S&S | SISTEMA ANTINQUINAMENTO – Il sistema antinquinamentoBlueHDi di seconda generazione, inaugurato dal motore 1.5 BlueHDi 130 S&S, offre un trattamento efficace degli NOx e contribuisce a ridurre i consumi grazie alla posizione e all’architettura innovative. Questo sistema antinquinamento è compatto e completamente integrato in close coupled. La posizione della SCR sul FAP vicino al motore per un trattamento migliore degli ossidi d’azoto (NOx). I veicoli dotati di motore BlueHDi 130 rispetteranno già dal 2017, con 3 anni di anticipo, il valore limite regolamentare del fattore di conformità RDE che sarà applicato nel 2020 nel quadro della futura normativa, ovvero un coefficiente di 1,5 invece dei 2,1 richiesti. Il nuovo propulsore offre un ulteriore riduzione del costo d’utilizzo attraverso l’eliminazione dell’additivo FAP e la semplificazione della manutenzione con la possibilità di effettuare personalmente il rabbocco di Ad Blue, facilitato dal sistema di riempimento laterale per tutti i veicoli del Groupe PSA. Nuovo motore 1.5 BlueHDi 130 S&S | PRODUZIONE e COMMERCIALIZZAZIONE – Su questo motore PSA Groupe ha investito 250 milioni di euro, stanziando 180 milioni di euro in investimenti industriali supplementari. La lavorazione meccanica e assemblaggio sono partiti a settembre 2017 a Française de Mécanique (Douvrin) e poi proseguirà nello stabilimento di Trémery (Vicino a Metz) nel 2018. Il suo lancio commerciale parte da settembre 2017 su Nuova Peugeot 308. I motori BlueHDi 130 & 100 successivamente saranno su tutte le auto del Gruppo a partire dal segmento B2, in tutti i mercati che applicano la normativa Euro 6, oltre a Giappone e Corea del Sud. La declinazione del nuovo propulsore: – BlueHDi 130 S&S (DV5RC): turbo a geometria variabile 130 cv (lancio commerciale a settembre 2017) – BlueHDi 100 S&S (DV5RD): turbo a geometria fissa 100 cv (lancio all’inizio del 2018) – Versione commerciale 100 e 120 cv dalla metà del 2018 fonte https://www.newsauto.it/citroen/nuovo-motore-diesel-1-5-bluehdi-130-ss-groupe-psa-2017-123729/
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Foto ufficiali per la nuova Peugeot 208 che diventa più matura, grazie all'adozione di stilemi e contenuti delle sorelle maggiori. Primo fra tutti, l'utilizzo degli ultimi sistemi per la guida assistita/autonoma e l'introduzione in gamma di una declinazione ibrida/elettrica. La piattaforma è la CMP che abbatte la massa complessiva - a parità di allestimento - di circa 30 kg. La nuova Peugeot 208 è lunga 4.05 metri. All'interno troviamo la solita plancia pluri-livello che include il nuovo sistema di infotelematica che - a seconda dell'allestimento - è disponibile con schermo da 5 / 7 o 10 pollici. Presente Apple CarPlay, Andrid Auto e MirrorLink, oltre ad un sistema di carica induttiva e ben 4 porte USB (di cui 2 di tipo C). Cinque sono gli allestimenti, ognuno con una propria caratteristica: "Access", "Active", "Allure", "GT Line" e "GT", abbinabili ad un motore a benzina 1.2 PureTech a 3 cilindri con potenze da 75 - 100 e 130 CV. Per i "macina chilometri" è disponibile il 4 cilindri 1.5 BlueHDi da 100 CV. La 1.2 da 75 CV è disponibile esclusivamente con trasmissione manuale a 5 marce, tutte le altre hanno di serie un manuale a 6 rapporti; la 1.2 THP da 130 CV, invece, è dotata di serie dell'automatico ad 8 rapporti. Con gli esemplari dotati di trasmissione automatica, sono di serie i paddles al volante. Press Release: Peugeot e-208 M.Y. 2023 La Peugeot 208 è disponibile anche in declinazione completamente elettrica con il nome di e-208. Per il M.Y. 2023 il motore elettrico eroga adesso 156 CV di picco ed una coppia massima di 260 Nm (non è stata modificata). Aggiornato anche il pacco batterie, adesso da 51 kWh ed il range WLTP da 400 km. Tre modalità di guida sono selezionabili: Normale, Sport, ECO. Nella modalità Sport, lo scatto 0-100 km/h è coperto in appena 8.1 secondi. Inoltre, attraverso la cloche in plancia che seleziona le due modalità di avanzamento (avanti/indietro) è possibile selezionare quanto debba intervenire la frenata rigenerative (One Pedal Feeling) così da permettere un utilizzo "moderato" o "intenso". Sarà in vendita solo attraverso un canale web dedicatole ed esclusivamente in allestimento GT. Il marchio francese assicura il pack batterie con una durata residua dopo 8 anni di utilizzo del 70%. Tre possibilità di ricarica saranno offerte da Peugeot: tramite un alimentatore domestico a 220 kW è garantita una carica completa in 16 ore - o un "Legrand Green Up" potenziato, costituito da un modulo a parete che richiede 5 ore e 15 minuti - se è installata una potenza trifase di 11 kW o 8 ore in monofase con potenza di 7.4kW. Se invece si utilizzasse un sistema di carica rapida da 100 kW, bastano 30 minuti per arrivare all'80% dello SoC. Press Release e-208: Peugeot Topic Spy: ▶️ Peugeot 208 II 2019 - Prj. P21 (Spy)
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Peugeot ha presentato la versione elettrica della 308 che sarà in produzione da luglio 2023. https://www.alvolante.it/news/peugeot-e-308-elettrica-prime-informazioni-immagini-376565 La notizia mi sembra interessante, perché fino ad aggi la ex PSA aveva proposto la propulsione completamente elettrica solo sulla piattaforma CMP, mentre con la 308 debutta anche la eVMP, che come visibile dalla foto è molto simile alla soluzione adottata su eCMP con le batterie divise
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Peugeot Expert / e-Expert 2024
nella discussione ha aggiunto Beckervdo in Veicoli Commerciali-Industriali e Ricreazionali
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Cominciano apparire prime indiscrezioni sulla nuova 308, che dovrebbe uscire nel 2021 ? PSA préparerait une version spéciale de sa prochaine 308 pour effectuer son retour sur le marché américain. Ce n'est plus un secret pour personne : PSA prépare depuis de longs mois son retour aux Etats-Unis, un marché que le groupe a quitté il y a près de 30 ans. Et si elle a déjà remis un orteil sur le sol américain via son service d'autopartage Free2Move, c'est avec de "vrais" modèles vendus localement que la firme compte s'implanter durablement au pays de l'Oncle Sam. Et le premier de ces véhicules pourrait être la prochaine 308, dont la production débutera en 2021, non pas à Sochaux (Doubs) comme aujourd'hui mais sur le site de Mulhouse (Haut-Rhin). En effet, d'après nos confrères du journal Le Dauphiné Libéré, PSA préparerait une version spéciale de sa future compacte pour les États-Unis. Selon des documents internes au constructeur, le nom de code de ce modèle serait "P54US", aussi dénommé P5NA par d’autres sources internes. Quatre silhouettes pour la prochaine 308 ? "Disponible dès le lancement en motorisation hybride et thermique, la nouvelle 308 se déclinera en trois, voire quatre silhouettes : la berline (nom de code : P51), le break (P52), une version crossback surélevée (P54) et le modèle P54US dédié aux États-Unis.", écrit Le Dauphiné. Outre la 308, une version américaine de la Peugeot 508 serait aussi dans les cartons. Affaires à suivre... Source : ledauphine.com https://www.ledauphine.com/france-monde/2019/07/13/la-nouvelle-308-vers-les-etats-unis
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