Prendete una vecchia ed arrugginita carrozzeria di una Porsche 356 B ed adagiatela sul telaio della 964 Carrera 2. Allargatela, sabbiatela, verniciatela.
Prendete il 6 cilindri Boxer da 3.6 litri della succitata 964. Toglietele due cilindri.
Avrete ottenuto un Boxer 4 cilindri da 2.4 litri che potete sovralimentare con due turbocompressori Garrett su cuscinetti lasciati in bella mostra sul retro. I cilindri sono dotati di alimentazione singola, quindi con 4 corpi farfallati; i parametri del motore sono gestiti da una centralina Motec appositamente programmata. Aggiungete due grossi intercooler 20x40 cm, uno scarico tre-due-uno, dove del catalizzatore e del silenziatore non c'è assolutamente traccia. Una manopola sul cruscotto può aumentare la spinta fino a 1,2 bar così da erogare una potenza compresa tra 325 e 400 CV su poco meno di 900 kg.
Una sospensione coilover KW con supporti uniball può sollevare il muso di circa 4 cm per superare gli ostacoli cittadini. Altri tocchi racing comprendono pedane in vetroresina color ambra e cappucci protettivi ispirati ai modelli 917 e 935, e pavimenti in gomma Hardura di qualità marina, proprio come quelli che si trovano nelle vetture Porsche GT.
Widow maker il ritorno.
All'interno è un tripudio di omaggio e retroclassico alle Porsche Sport del passato a cominciare dal pomello del cambio in legno ispirato alla 917 , al volante MOMO alleggerito, così come la pedaliera. MOMO è stata talmente entusiasta del progetto che si è offerta di realizzare buona parte della componentistica, ivi compresi i cerchi.