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  1. Stando a quanto racconta Autossegredos e più volte accennato anche da qualche dirigente di Stellantis LATAM a breve dovrebbero debuttare le prime motorizzazioni ibride per il mercato Sud Americano. Il primo a debuttare sarà un motore MHEV sulla Fastback nel 2025, mentre nel 2026 debutterà il motore HEV e nel 2027 il primo motore Plugin prodotto in Sud America. Il sistema Mild Hybrid Stellantis 12V – 48V avrà un motore elettrico con una capacità compresa tra 5 e 20 kW e la batteria sarà da 1 kWh. L'obiettivo del marchio è ridurre la CO2 dal 7% al 20%. Il sistema ibrido convenzionale (100V – 150V) avrà motori elettrici con una potenza di 20 – 40 kW e una batteria con una capacità di 1-2 kW. In questo caso, Stellantis stima che la riduzione di CO2 potrebbe essere del 20%-30%. Il Plug In Hybrid Stellantis (300V – 400V) prodotto localmente avrà un motore elettrico da 50 kW e batterie da 10 – 15 kWh. Per questo tipo di tecnologia la riduzione di CO2 è compresa tra il 50% e il 60%. Infine, i modelli Full Electric (400V) avranno un motore elettrico da 50 kW e una batteria da 40 kWh per ridurre del 100% le emissioni di CO2. Entro il 2030, Stellantis afferma che il 20% dei suoi modelli in vendita in Brasile sarà elettrificato. https://www.autossegredos.com.br/tecnologia/stellantis-tera-diferentes-tipos-de-hibrido-para-cada-faixa-de-preco/
  2. Le regole sono in continua evoluzione ...., anche perche' i standard sono sempre piu' rigidi..., io mi sono chiesto e credo come in tanti .., ma dopo l'Euro 6......!??? Il nuovo inedito motore BlueHDi 130 S&S a quattro cilindri è stato realizzato con una progettazione al 100% digitale. Per questo nuovo motore Groupe PSA ha depositato circa 200 nuovi brevetti.Con prestazioni che si avvicinano a quelle dei motori di cilindrata superiore (motori 2.0), questo nuovo BlueHDi 130 S&S guadagna dieci cavalli rispetto al BlueHDi 120 S&S che sostituisce. La potenza è mantenuta ad alto regime grazie alla nuova testata a 16 valvole, che offre sensazioni di guida simili a quelle dei motori benzina. Non solo più potente, ma anche più efficiente. La riduzione dei consumi è di circa il 4 – 6% rispetto al BlueHDi 120 S&S, grazie alla diminuzione della cilindrata, ad un nuovo scambiatore ad alta efficienza e ad un sistema di combustione inedito dalla geometria brevettata (geometria dei pistoni della Peugeot 908 vincitrice della 24 Ore di Le Mans). Inaugurato sul nuovo motore BlueHDi 130 S&S, il sistema di antinquinamento subisce un’evoluzione per rispettare, con 3 anni di anticipo, il futuro fattore di conformità degli NOx (ossidi di azoto) di 1,5, in vigore nel 2020. Questo sistema tratta le emissioni alla fonte e allo scarico. Grazie ad un posizionamento ed un’architettura innovativa, l’efficacia del trattamento degli NOx è migliorata ed il consumo di carburante è ottimizzato. Il sistema di antinquinamento è più compatto perché raggruppa in un unico insieme il catalizzatore, la SCR (Selective Catalytic Reduction) e la SCR sul FAP. I sistemi di assistenza alla guida offrono sicurezza e confort ottimizzati per gli utilizzatori ma anche una riduzione dei consumi, in particolare con il free wheeling (ritorno del motore al minimo con disaccoppiamento del cambio ad ogni rilascio del pedale dell’acceleratore, per velocità comprese tra 20 e 130 km/h) con il nuovo cambio automatico EAT8. Il nuovo motore BlueHDi 130 S&S registra una diminuzione dei consumi globali tra il 4 e il 6% rispetto all’1.6 BlueHDi 120 S&S, grazie a un migliore rendimento motore con: – Riduzione della cilindrata e degli attriti – Nuovo sistema di combustione a geometria brevettata (geometria del pistone della Peugeot 908 vincitrice della 24 ore di Le Mans) – Aumento del ricircolo dei gas di scarico (EGR) grazie a un raffreddamento accresciuto (scambiatore altamente efficace) Nuovo motore 1.5 BlueHDi 130 S&S | SISTEMA ANTINQUINAMENTO – Il sistema antinquinamentoBlueHDi di seconda generazione, inaugurato dal motore 1.5 BlueHDi 130 S&S, offre un trattamento efficace degli NOx e contribuisce a ridurre i consumi grazie alla posizione e all’architettura innovative. Questo sistema antinquinamento è compatto e completamente integrato in close coupled. La posizione della SCR sul FAP vicino al motore per un trattamento migliore degli ossidi d’azoto (NOx). I veicoli dotati di motore BlueHDi 130 rispetteranno già dal 2017, con 3 anni di anticipo, il valore limite regolamentare del fattore di conformità RDE che sarà applicato nel 2020 nel quadro della futura normativa, ovvero un coefficiente di 1,5 invece dei 2,1 richiesti. Il nuovo propulsore offre un ulteriore riduzione del costo d’utilizzo attraverso l’eliminazione dell’additivo FAP e la semplificazione della manutenzione con la possibilità di effettuare personalmente il rabbocco di Ad Blue, facilitato dal sistema di riempimento laterale per tutti i veicoli del Groupe PSA. Nuovo motore 1.5 BlueHDi 130 S&S | PRODUZIONE e COMMERCIALIZZAZIONE – Su questo motore PSA Groupe ha investito 250 milioni di euro, stanziando 180 milioni di euro in investimenti industriali supplementari. La lavorazione meccanica e assemblaggio sono partiti a settembre 2017 a Française de Mécanique (Douvrin) e poi proseguirà nello stabilimento di Trémery (Vicino a Metz) nel 2018. Il suo lancio commerciale parte da settembre 2017 su Nuova Peugeot 308. I motori BlueHDi 130 & 100 successivamente saranno su tutte le auto del Gruppo a partire dal segmento B2, in tutti i mercati che applicano la normativa Euro 6, oltre a Giappone e Corea del Sud. La declinazione del nuovo propulsore: – BlueHDi 130 S&S (DV5RC): turbo a geometria variabile 130 cv (lancio commerciale a settembre 2017) – BlueHDi 100 S&S (DV5RD): turbo a geometria fissa 100 cv (lancio all’inizio del 2018) – Versione commerciale 100 e 120 cv dalla metà del 2018 fonte https://www.newsauto.it/citroen/nuovo-motore-diesel-1-5-bluehdi-130-ss-groupe-psa-2017-123729/
  3. Tempo di aggiornamenti per la famiglia di van medi Stellantis (e Toyota)
  4. MotorPassion

    Opel Corsa e Corsa-e 2019

    La lunghezza è di 4.06 metri ed il passo è stato allungato di 28 mm. Mentre l'altezza è stata ridotta di 48 mm. Opel ha solo dichiarato, sul lato della massa, di aver messo alla frustra la nuova Corsa, segnando - per il modello di ingresso gamma - una massa in ordine di marcia di 980 kg. Anche se l'altezza complessiva della vettura è stata ridotta, c'è più spazio per gli occupanti all'interno. +3 mm per lo spazio sopra la testa, come conseguenza dell'abbassamento dei sedili di 28 mm. Il Baule è anche più generoso di prima, con il volume che sale da 285 litri a 309 litri. Corsa-e Press Release Corsa-e: Opel Corsa La gamma motori sarà articolata come: 1.2 3 cilindri aspirato da 75 CV (manuale 5 marce) 1.2 Turbo LPT 100 CV / 205 Nm (manuale 6 marce, AT8) 1.2 Turbo HPT 130 CV / 230 Nm (AT8) 1.5 4 cilindri TurboDiesel da 103 CV e 250 Nm di coppia Press Release: Opel Topic Spy:▶️ Opel Corsa VI 2019 (Spy)
  5. Il progetto è ambizioso e prevede la costruzione di due gigafactory in Europa, una in Francia e una in Germania. Total metterà a disposizione l'esperienza in ricerca e sviluppo e industrializzazione della sua controllata Saft, mentre a PSA (Peugeot/Citroen) spetterà il compito di dare alla compagnia la giusta esperienza nel mercato automotive e nella produzione in volumi. https://www.hwupgrade.it/news/apple/psa-e-total-insieme-per-un-colosso-delle-batterie-acc-due-gigafactory-in-arrivo-in-europa_91840.html
  6. https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2019/02/26/gruppo_psa_aumenta_i_profitti_e_punta_all_america.html Il margine operativo è quindi salito dal 6,4% al 7,7% (8,4% per la divisione PCD e 4,7% per la Opel) La divisione automobilistica PCD, responsabile dei marchi Peugeot, Citroën e DS, ha visto il fatturato salire del 5,6% a 43,03 miliardi mentre la Opel è passata dai 7,24 miliardi degli ultimi cinque mesi del 2017 a 18,3 miliardi. A ulteriore riprova degli effetti positivi della "cura Tavares" interviene anche un ulteriore fattore: la Opel ha generato cassa per 1,36 miliardi spingendo a 3,5 miliardi il dato complessivo del gruppo. Crescita all'estero e Peugeot torna in Usa. La Citroën sbarcherà in India e la Opel tornerà in Russia, mentre sarà Peugeot la marca prescelta per il ritorno sul mercato nordamericano dopo 28 anni di assenza e a un anno circa dal lancio statunitense del servizio di car-sharing Free2Move. L'espansione internazionale sarà sostenuta anche da un'ampia offensiva di prodotto con il lancio di 116 modelli, tra nuovi e restyling, entro il 2021 e la conseguente riduzione dell'età media della gamma a 3,5 anni, nonché l'ingresso in nuovi sementi di mercato. 116 lanci??????????????????????????????????????? ??? Ora questi con la metà del fatturato di FCA fanno questo? margine in Europa a 8,4%????? Prima cosa sono sotto shock....Dopo questi fatti mi rifiuto di discutere di piani FCA che prevedono 1 modello ogni 3 anni per Alfa Romeo. Diamo al massimo 2 anni a Mike Manley.... poi consiglio (come piccolo azionista) di prendere Tavares a qualsiasi prezzo.
  7. Il gruppo PSA lancerà nel 2023 una nuova piattaforma sviluppata esclusivamente per veicoli elettrici. Si chiama eVMP (acronimo di Electric Vehicle Modular Platform) e rappresenta un'evoluzione della Emp2, l'attuale base di numerosi modelli del costruttore transalpino. La strategia. La eVMP, sviluppata a costi contenuti in quanto derivata proprio dall'Emp2 e in grado di limitare al minimo gli investimenti per l'adeguamento degli impianti produttivi, sarà la base per i futuri veicoli elettrici dei segmenti C e D (dalle berline compatte fino alle Suv medie) e sarà una delle due piattaforme che il gruppo transalpino utilizzerà per rafforzare le sue strategie di elettrificazione. La seconda dovrebbe debuttare nel 2025 e derivare dalla Cmp, oggi utilizzata per le city-car e le piccole. Le due nuove architetture consentiranno alla PSA di passare gradualmente da due piattaforme "multi-energia" a due esclusivamente dedicate ai veicoli elettrici o comunque elettrificati. La eVMP, infatti, potrà essere utilizzata anche per modelli con alimentazioni ibride in base alle esigenze di mercato da soddisfare. Le caratteristiche. La eVMP, a detta della società transalpina, consentirà di progettare e produrre veicoli con autonomie comprese fra i 400 e i 650 chilometri nel ciclo Wltp e con una "capacità di stoccaggio di 50 kWh per metro disponibile tra i due assi". Grazie a un'architettura ottimizzata per sfruttare l'intero sottofondo dello chassis, sarà possibile montare pacchi batteria con una capacità tra 60 e 100 kWh, che andranno ad alimentare fino a due motori elettrici con una potenza massima di 340 CV. Il primo modello basato sulla nuova piattaforma dovrebbe essere una C-Suv, probabilmente la nuova generazione della Peugeot 3008. Ovviamente, alla luce dell’ormai imminente fusione con la Fiat Chrysler Automobiles , non è da escludere la possibilità che la nuova eVMP, al pari della futura eCMP, serva da base per i prossimi modelli dei marchi del costruttore italo-americano nel quadro di una crescente e pervasiva condivisione di parti e componenti. https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2020/07/29/gruppo_psa_nel_2023_la_nuova_piattaforma_per_elettriche_evmp.html
  8. http://www.punchpowertrain.com/en/news/58/groupe-psa-and-punch-powertrain-expand-strategic-partnership-in-electrification
  9. Ho raccolto diverse informazioni per quanto riguarda questo argomento. Auto Premium chi guadagna di più ? 2018 È la Ferrari il costruttore con la migliore redditività: 68.987 euro per ogni unità venduta, il 24,6% se si considera che per portare a casa un’auto del cavallino bisogna mettere in conto circa 279.978 euro. Se ci pensa Ferrari a tenere alto il tricolore italiano, di tutta risposta i tedeschi di Porsche e Bmw non rimangono a guardare. La casa di Stoccarda seconda classificata con una marginalità media unitaria del 18,4%, un risultato che frutta al marchio del gruppo Volkswagen 16.780 euro su ogni vettura venduta ad un prezzo medio di 91.309 euro. Seguono i connazionali di Monaco, nonostante lo scarto abbondante: vendere un’auto per Bmw vale a dire registrare un guadagno di 3.057 euro, il 9,2% dei 41.518 euro mediamente spesi da un cliente. Quarto e quinto posto per Audi e Mercedes-Benz, con profitti unitari pressoché identici (poco superiori ai 3.340 euro), così come è molto vicina la marginalità rispettivamente dell’8,8% e 8,7%. Volvo segna 7,9%: 2.425 euro su ogni unità immatricolata. Risultati meno entusiasmanti per Maserati. Il tridente segna una redditività del 6,7%, un profitto di 4.889 euro rispetto ai 73.444 euro medi per una vettura della casa modenese. Un valore mediocre rispetto ai concorrenti (Porsche fra tutti) destinato nei piani a migliorare: entro il 2022 l’obiettivo è di 100mila immatricolazioni a livello globale e una marginalità che dovrebbe salire al 15%. Deludono le premium di Jaguar Land Rover: complessivamente i marchi inglesi registrano un profitto medio unitario dell’1,7%, vale a dire solo 779 euro dei 45.652 incassati nei concessionari. Meglio di niente. Bocciate Tesla e Bentley: i due marchi più vendono più perdono soldi. La “B” alata registra profitti negativi per ogni auto immatricolata pari a 17.425 euro, il 10,6% rispetto al prezzo di vendita. Un risultato inaspettato per un brand della famiglia Volkswagen, che probabilmente non ha ancora raggiunto dei livelli di vendita tali da sopportare gli elevati costi produttivi. Al contrario, non stupiscono i risultati del costruttore californiano: record negativo per Tesla che brucia 10.931 per ogni unità venduta: si tratta del 16,4% dei 66.510 euro medi necessari per portarsi a casa un’elettrica di Musk. https://www.lautomobile.aci.it/articoli/2018/08/21/auto-premium-chi-guadagna-di-piu.html 2018 Suzuki sorpassa il BMW è il marchio più redditizio del mondo . La differenza è davvero risicata, ma i conti non mentono: 11,8% è il margine di profitto per Suzuki, contro 11,4% per BMW, che fino ad ora era in testa nella classifica mondiale dei marchi automobilistici più redditizi. Lo comunica con un tweet l’Handelsblatt Global. 2019 Peugeot e Skoda sono diventati più redditizi rispetto al BMW e Mercedes..!? https://www.fitnessfinanziario.it/2019/09/05/bmw-e-mercedes-sono-meno-redditizi-rispetto-a-psa/ Industria automotive: profitti in calo. Purtroppo ( o per fortuna ? ) l ' elettrico non sfonda, e soprattutto non porta proffitti.! Dicono che i profitti di molte Case Auto hanno già evidenziato segni di deterioramento e da qui al 2023 potrebbero ridursi ulteriormente in maniera significativa..
  10. Forte delle passate ed iconiche esperienze in ambito sospensivo (si pensi alle Idrattive), Citroen mette in campo un nuovo tipo di ammortizzatore, che ha la particolarità di gestire meglio le escursioni più ampie compiute dalle sospensioni. Andando al sodo, questi ammortizzatori incorporano un sistema di molle e canalizzazioni idrauliche, che combinati consentono di attutire e smorzare efficacemente, le "botte di fine corsa" che posso capitare quando l'auto percorre terreni particolarmente sconnessi. Questa caratteristica, oltre a concorrere già di suo al confort nelle situazioni più estreme, consente di adottare sospensioni con una corsa più lunga, ed ammortizzatori con una taratura che privilegia la comodità e la capacità di assorbimento, migliorando globalmente le prestazioni in termini di confort ed NHV. Il tutto senza controlli elettronici. Tra le auto su cui sono già disponibili, citiamo la Citroen C4 Cactus 2018 e la Citroen C5 Aircross. Spaccato in sezione degli ammortizzatori PHC: Descrizione del funzionamento: Fonte: http://www.citroen.it/progresse-hydraulic-cushions-phc.html Ne avevamo già parlato qui: http://www.autopareri.com/forums/topic/61374-citroen-advanced-confort-project
  11. DS Automobiles ‏@DS_Official 1 hHá 1 hora Don't just look at art. Be ready to live it. Join us tomorrow at 10am Paris Time for the reveal of #DSMasterpiece. PRESS RELEASE
  12. Citroen ha presentato le sospensioni con cui intende soppiantare le mitiche Idrattiva. Praticamente si tratta di un gruppo molla-ammortizzatore passivi ordinari, dove il bump-stop è stato sostituito da un ammortizzatore secondario piuttosto compatto, che consente di tenere la calibratura della sospensione piuttosto morbida nella parte centrale, mantenendo il moto della sospensione controllato vicino al fondo corsa. In realtà il progettto include anche svariati altri accorgimenti per aumentare il confort di marcia, dall'aumento della rigidità della scocca (tramite l'uso di collanti oltre i punti di saldatura, che è risultato in +20% di rigidità sul prototipo Cactus), fino all'imbottitura dei sedili. L'obbiettivo è quello di replicare "il classico confort Citroen", per tutta la gamma, C1 compresa. Autocar ha provato, parallelamente ad una Cactus normale, un prototipo dotato di queste soluzioni e ne è positivamente impressionato. Autocar.co.uk Non sono molto ferrato di tecnica del reparto sospensivo, per cui aspetto qualche buon samaritano che mi illumini su questa soluzione Citroen. A naso parrebbe abbastanza valida.
  13. Fonte 404 - Quattroruote Da 45 a 26: i numeri dicono tutto con esemplare chiarezza. Uno degli aspetti che più è stato sottolineato oggi nella presentazione del piano "Back in the Race", è la grossa sforbiciata che si intende dare alla gamma delØGruppo Psa: troppe, e troppo spesso ridondanti, sono le attuali proposte diØPeugeotØeØCitroën, secondo il Tavares-pensiero. E allora via con il drastico taglio dei modelli, e il conseguente (quasi) dimezzamento dell'offerta.Un taglio radicale.ØOggi, i marchi francesi vendono un totale di 45 diversi modelli nel mondo, escludendo i commerciali leggeri, le vetture costruite su piattaforme non Psa e quelle commercializzate con il brand Fengshen. L'obiettivo diØTavaresØè scendere a quota 26 nel 2022, lavorando su una razionalizzazione della line-up che sarà vasta e complessiva.Nuovi modelli per nuovi segmenti.ØI tagli, bisogna sottolinearlo, si accompagneranno con un riposizionamento dell'offerta in segmenti più interessanti rispetto a quelli occupati oggi. Da qui, l'ambizioso piano di lanci, che molto presto vedrà arrivare nuove proposte in zone del mercato ancora inesplorate, e ridisegnerà gradualmente il product portfolio del Gruppo Psa.Presto i primi effetti concreti.ØAd andare incontro alla razionalizzazione, come è stato illustrato oggi, saranno di fatto i soli brand Peugeot e Citroën, che vedranno ridursi in egual misura le rispettive proposte: tra il 2014 e il 2022 la prima passerà da 25 a 13 modelli, e il double chevron da 15 a 7. Gli intervalli di tempo in cui la nuova politica di riduzione dei modelli superflui sarà più aggressiva sono quelli dei periodi 2014-2016 (quindi a breve dovremmo vederne i primi risultati) e 2018-2022.Il nuovo ruolo del marchio DS.ØPressoché inalterata resterà invece l'articolazione di gamma del brandØDS, che nelle slide presentate oggi è già stato conteggiato a parte rispetto a Citroën, e che passerà da 5 a 6 modelli nei prossimi otto anni. La crescita dell'attenzione verso il marchio, e gli investimenti per il suo sviluppo sul mercato cinese, sono le due facce della ricerca di margini di profitto più ampi da parte del Gruppo, che verrà portata avanti proprio in questa doppia chiave, geografica e di riposizionamento commerciale. Da 45 a 26: i numeri dicono tutto con esemplare chiarezza. Uno degli aspetti che più è stato sottolineato oggi nella presentazione del piano "Back in the Race", è la grossa sforbiciata che si intende dare alla gamma delØGruppo Psa: troppe, e troppo spesso ridondanti, sono le attuali proposte diØPeugeotØeØCitroën, secondo il Tavares-pensiero. E allora via con il drastico taglio dei modelli, e il conseguente (quasi) dimezzamento dell'offerta.Un taglio radicale.ØOggi, i marchi francesi vendono un totale di 45 diversi modelli nel mondo, escludendo i commerciali leggeri, le vetture costruite su piattaforme non Psa e quelle commercializzate con il brand Fengshen. L'obiettivo diØTavaresØè scendere a quota 26 nel 2022, lavorando su una razionalizzazione della line-up che sarà vasta e complessiva.Nuovi modelli per nuovi segmenti.ØI tagli, bisogna sottolinearlo, si accompagneranno con un riposizionamento dell'offerta in segmenti più interessanti rispetto a quelli occupati oggi. Da qui, l'ambizioso piano di lanci, che molto presto vedrà arrivare nuove proposte in zone del mercato ancora inesplorate, e ridisegnerà gradualmente il product portfolio del Gruppo Psa.Presto i primi effetti concreti.ØAd andare incontro alla razionalizzazione, come è stato illustrato oggi, saranno di fatto i soli brand Peugeot e Citroën, che vedranno ridursi in egual misura le rispettive proposte: tra il 2014 e il 2022 la prima passerà da 25 a 13 modelli, e il double chevron da 15 a 7. Gli intervalli di tempo in cui la nuova politica di riduzione dei modelli superflui sarà più aggressiva sono quelli dei periodi 2014-2016 (quindi a breve dovremmo vederne i primi risultati) e 2018-2022.Il nuovo ruolo del marchio DS.ØPressoché inalterata resterà invece l'articolazione di gamma del brandØDS, che nelle slide presentate oggi è già stato conteggiato a parte rispetto a Citroën, e che passerà da 5 a 6 modelli nei prossimi otto anni. La crescita dell'attenzione verso il marchio, e gli investimenti per il suo sviluppo sul mercato cinese, sono le due facce della ricerca di margini di profitto più ampi da parte del Gruppo, che verrà portata avanti proprio in questa doppia chiave, geografica e di riposizionamento commerciale. Ma più modelli= più vendite= più quota= più fatturato= più utile non è più verificata?
  14. Psa (Peugeot-Citroën) - A rischio chiusura l'impianto di Aulnay - Quattroruote
  15. Bmw e PSA hanno avviato una collaborazione per l'ibrido: BMW, PSA expand cooperation to hybrid systems for FWD vehicles - egmCarTech
  16. arriverà attorno al 2011 e sarà costruito dapprima a tremery e poi in un secondo stabilimento il cui sito è ancora al vaglio ,Slovacchia (Trnava), repubblica ceca (Kolin) , Turchia (Bursa). Potenza tra i 70-100cv a seconda delle versioni e probabilmente adotterà pure lo START-STOP
  17. PSA Peugeot Citroen - You are journalist - European Works Council Meeting of 26 October 2011Secondo il sole 24 ore, ed Ansa.it si parla di 2.500 posti in EU più altrettanti contratti di prestazione esterna.
  18. Debutta sulla Outlander il nuovo 4 cilindri 2.2 Di-D interamente progettato da Mitsubishi (non è altro che il 1.8 a corsa lunga) e l'introduzione per il mercato britannico della trazione anteriore. Questo 2.2 Di-D Biturbo da 175 cv è abbinato al cambio manuale a 6 marce, mentre per avere il cambio a doppia frizione, si deve ricorrere al 2.2 Di-D TwinScroll di PSA che eroga 154 cv.
  19. Ho notato vari siti che dicon che il motore 1,6 turbo twin-scroll con iniezione diretta riceve nella versione da 184cv per la Mini Cooper S e 200cv per la 308 GTi il Valvetronic. Ottima cosa visto che i motori turbosovralimentati hanno ulteriori vantaggi dall'eliminazione della farfalla (infatti arriva dopo il "fratello maggiore" 6 cilindri twinscrol da 306cv) http://www.autoreview.it/articolo.php?a_id=2886
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