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RIVOLUZIONE - Il motore a scoppio non è ancora morto, nonostante l'avanzata dei sistemi di propulsione alternativa, e c'è chi prova a renderlo sempre più efficiente. È il caso del motore a ciclo separato messo a punto dalla Scuderi, un'azienda americana. Nonostante il principio di funzionamento di questo tipo di motore risalga addirittura al 1914, solo ora la Scuderi dichiara di aver risolto i problemi tecnologici che ne avevano impedito il successo, tanto da richiamare l'attenzione di diversi costruttori dopo la presentazione avvenuta l'anno scorso all' Engine Expo di Stoccarda (nella foto in alto Salvatore Scuderi svela la sua "creatura"). Scopriamo come funziona. MENO É MEGLIO - I tradizionali motori a pistoni sono caratterizzati da un ciclo di funzionamento suddiviso in quattro fasi (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) che viene compiuto in ogni cilindro ogni due giri dell'albero motore. Nel motore Scuderi, invece, queste fasi vengono suddivise tra due cilindri: uno compie l'aspirazione e la compressione, l'altro lo scoppio e lo scarico. Entrambi i pistoni hanno bielle fissate sullo stesso perno dell'albero motore che, per un intero ciclo, compie un solo giro. LAVORO DI COPPIA - Come mostra il disegno (qui sopra), nel motore a ciclo separato, dopo che l'aria è stata aspirata e compresa nel primo cilindro, viene trasferita al secondo cilindro attraverso un condotto controllato da valvole. Tra i limiti del ciclo separato c'è sempre stata la scarsa quantità di aria che arriva nel secondo cilindro. Il problema è stato risolto riducendo a solo 1 mm la distanza tra la testa del pistone e il relativo cilindro, così tutta l'aria viene trasferita nel secondo cilindro. Altro difetto del motore a ciclo separato è il mediocre rendimento termico. Qui la Scuderi è intervenuta ritardando l'immissione dell'aria compressa nel secondo cilindro (15° dopo il punto morto superiore): così si produce una temperatura più alta della miscela aria benzina e quindi una migliore combustione. Secondo l'azienda americana, rispetto ai motori tradizionali, lo Scuderi a ciclo separato ha un migliore rendimento generale del 5-10%, con un processo di combustione pulito e una riduzione dell'80% degli ossidi di azoto allo scarico. ARRIVERÀ IN PRODUZIONE? - La Scuderi, che ha investito 27 milioni di dollari e ha registrato più di 200 brevetti per questo progetto,al momento ha realizzato un prototipo da 1 litro a due cilindri (il numero minimo) e sta già sviluppando una versione sovralimentata. La casa americana dichiara che il suo progetto ha suscitato l'interesse di 14 grandi costruttori. Se riuscisse a chiudere entro l'anno la trattativa con almeno uno di essi, la Scuderi valuta di poter mettere in commercio il suo motore entro massimo 5 anni. Già in passato ci sono stati dei motori presentati come rivoluzionari che non hanno raccolto il successo sperato, basti ricordare il rotativo della Wankel. Staremo a vedere se il motore a ciclo separato della Scuderi avrà un destino diverso. Sarà questo il motore del futuro? | alVolante